27 febbraio 2024 | Commemorazione della morte Madre Maria Agnese Tribbioli, fondatrice della Congregazione (1879-1965)

«La sua opera per l’istruzione e la formazione dei minori»
27 febbraio 2024 Commemorazione della morte
Sala rosa istituto «San Giuseppe»
Presenti docenti e alunni di scuola primaria suor Giulietta Vignozzi

All’epoca in cui Maria Agnese era una bambina come voi, in Italia, la maggior parte delle persone era analfabeta, cioè non sapeva né leggere né scrivere. Lo Stato italiano aveva approvato alcune leggi che stabilivano l’obbligo, per tutti i bambini, di frequentare la scuola per due anni, ma pochi lo osservavano a causa della povertà e dell’ignoranza dei genitori. La famiglia di Maria Agnese, invece, era molto attenta all’istruzione delle tre figlie. Il padre era un uomo colto e desiderava che le proprie figlie ricevessero una buona istruzione. Sappiamo che Maria Agnese e le sorelle frequentarono la scuola pubblica per due anni e che continuarono gli studi presso gli istituti religiosi, come accadeva a quell’epoca a Firenze, la città in cui vivevano. Maria Agnese, infatti, dimostrava di avere una buona cultura: amava l’arte, aveva una mentalità aperta, scriveva molto bene e conversava con competenza su diversi argo- menti. In quel periodo storico, l’istruzione dei bambini e dei ragazzi era svolta soprattutto dalle persone consacrate (sacerdoti, monaci, suore), nelle parrocchie, nei monasteri, nei conventi. Inoltre, c’erano persone laiche particolarmente sensibili, che si occupa- vano dell’istruzione e della formazione dei bambini e dei ragazzi, spinte dalla volontà di aiutare i bisognosi. In particolare, a Firenze, la signora Emma Rosadi, che Madre Maria Agnese definiva «donna di grande ingegno e di grande carità», nel 1882, aveva fondato una comunità religiosa, il Patrocinio di San Giuseppe con il compito di istruire i minori. La signora Rosadi si era subito resa conto che, per avvicinare i ragazzi alla scuola, era necessario rivolgersi agli istituti religiosi. Del resto, anche nei tempi passati, erano presenti scuole private curate dai religiosi perché lo Stato non riusciva a dare l’istru- zione necessaria ai giovani, soprattutto a quelli più poveri. Perciò la signora Rosadi, inizialmente, aveva aperto diverse scuole nei locali di questi istituti, presenti in gran numero a Firenze. Ben presto, però, capì che l’istruzione elementare non bastava, ma bisognava aiutare, in particolare le ragazze, ad imparare un mestiere che consentisse loro di guadagnarsi da vivere con dignità. Creò così le scuole professionali festive (perché durante la set- timana le ragazze lavoravano), nelle quali si insegnava, oltre che a leggere e a scrivere, anche a cucire, a ricamare, a lavorare a maglia. In questa attività, la signora Rosadi riceveva l’aiuto di altre donne, sensibili e generose come lei, che si dedicavano, in modo gratuito, alla formazione delle giovani. Madre Maria Agnese, che per anni fu anche insegnante di maglieria, imparò ad ap- prezzare la vita delle Suore e a porsi l’interrogativo circa un’eventuale scelta religiosa nella propria vita. A partire dal 1901, anno in cui prese i voti come suora, Maria Agnese fu membro del Patrocinio per ben 16 anni, continuando l’opera interrotta dalla Rosadi, morta prema- turamente. Le notizie che conosciamo di questo periodo della sua vita sono quelle riferite dalle sue consorelle perché Madre Maria Agnese non ne ha mai parlato. Rispettosa delle regole, disponibile verso i bisognosi, Maria Agnese svolgeva i lavori che le venivano assegnati, dai più delicati ai più umili, con dedizione e intelligenza, senza mai opporsi. Tuttavia, nella sua umiltà, era anche una donna molto intelligente che sapeva guar- dare lontano. Desiderava ardentemente che il seme gettato dalla signora Rosati non andasse disperso, che le attività iniziate a favore delle giovani si sviluppassero e pro- sperassero. E’ ciò che accadde: le scuole festive erano sempre affollate e, successivamente, quando Madre Maria Agnese fondò la nostra Congregazione, volle chiamarla «Suore Pie Operaie di San Giuseppe» per sottolineare l’operosità, l’umiltà e la generosità delle suore, soprattutto verso i minori più deboli e bisognosi. Così la sua tenacia e il suo impegno furono premiati. Le scuole gestite dalle Suore Pie Operaie di San Giuseppe sono, dunque, una preziosa ed impegnativa eredità voluta e tramandata da Madre Maria Agnese Tribbioli. Qui a Foggia, noi Suore Pie Operaie arrivammo nel 1931, chiamate dal Vescovo dell’epoca, Mons. Fortunato Maria Farina, anch’egli in concetto di santità come Ma- dre Maria Agnese. Per molti anni, le suore e i ragazzi vissero in affitto in diverse abitazioni private. Suc- cessivamente, il 3 giugno 1958, fu avviata la costruzione di questo Istituto, dove, nell’anno scolastico 1964/1965, furono avviate le prime sezioni di scuola «materna» e le prime classi di scuola «elementare». Attualmente, come voi già sapete, abbiamo la scuola dell’Infanzia, che prima si chia- mava «materna» e la scuola primaria, prima chiamata «elementare», con diversi ser- vizi: dopo scuola, mensa e trasporto con pullman. Inoltre, nel nostro istituto, vi sono tre Comunità Educative per bambini e ragazzi che vivono difficoltà familiari e due Centri Diurni pomeridiani. Oggi le suore di San Giuseppe si trovano, oltre che a Firenze e a Foggia, in diverse parti d’Italia e del Mondo e, ovunque, si occupano della formazione dei minori attraverso asili nido, scuole, centri diurni, comunità educative. In questo modo, le nostre Suore realizzano ciò che Madre Maria Agnese aveva sperato e sognato quando lei stessa insegnava nelle scuole festive. Oggi noi la ricordiamo, nell’anniversario della sua salita al cielo, avvenuta il 27 feb- braio 1965, come una luce che illumina il nostro cammino di fede e di amore per il prossimo, soprattutto di coloro che hanno più bisogno.

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